Caltagirone, all’anticipazione di liquidità di 4,2 milioni di euro per il pagamento di debiti: l’opposizione abbandona l’aula

Il Consiglio comunale di Caltagirone, nel corso della seduta di venerdì sera, ha approvato con 11 voti favorevoli della maggioranza – i consiglieri d’opposizione erano usciti dall’aula “per protesta” – l’autorizzazione all’anticipazione di liquidità per il pagamento di debiti, di cui all’articolo 1, commi da 849 a 857, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019).  Si tratta dell’ok ad avvalersi di un’anticipazione di liquidità pari a 4,2 milioni (frutto di un prestito con lo Stato) “per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2018”, in attesa che il Comune, nei prossimi mesi, copra per intero le spese attraverso i tributi. La somma in questione, se restituita entro il 2019, comporterà l’applicazione di un tasso di interesse dello 0,67 per cento, che altrimenti avrà una maggiorazione di 1/3, sarà cioè pari all’1 per cento circa.

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Sull’argomento si sono fronteggiate due tesi: da una parte quella dell’Amministrazione (il vicesindaco Sergio Gruttadauria) e della maggioranza che la sostiene – intervenuti Luca Distefano, Valentina Messina, Sergio Domenica, Antonio Montemagno, Maria Di Costa e Piera Iudica -, che ha ritenuto importante il ricorso a questa opportunità offerta dalla legge “per estinguere alcuni debiti accumulati negli anni uscendo, per esempio, dal gravoso regime di salvaguardia che comporta una maggiorazione nei costi dell’energia elettrica, con un conseguente risparmio del 35 per cento per le casse del Comune”, e si è ritenuta “rassicurata in questa determinazione dai chiarimenti dell’ufficio”; dall’altra parte quella dell’opposizione – intervenuti Marco Failla, Cristina Navarra, Lara Lodato, Vincenzo Di Stefano e Mario Polizzi – che, pur dicendosi non contraria in linea di principio all’utilizzo dell’anticipazione, ha manifestato consistenti e perduranti perplessità “sia per le modalità seguite nel computo dei debiti da saldare, sia per le contraddizioni che si evincono dal ricorso a uno strumento da cui l’Amministrazione aveva sempre dichiarato di voler rifuggire, sia sulle eventuali responsabilità che scaturirebbero per il mancato rispetto dell’ordine cronologico nel pagamento dei creditori, sia, infine, per la mancata presenza, nella delibera, di <passaggi> e riferimenti chiarificatori”.

In apertura di lavori si è registrato un mutamento al timone del gruppo consiliare di Forza Italia, con il passaggio del testimone dall’uscente Luca Distefano (nei giorni scorsi eletto alla presidenza della I Commissione) al nuovo capogruppo Antonio Montemagno. Quest’ultimo, nel ringraziare i colleghi di gruppo per la fiducia, si è detto “onorato ed entusiasta di svolgere questo nuovo incarico per un partito che riveste ruoli di primo piano sia in Consiglio, che nell’Amministrazione”, e ha ribadito che profonderà “il massimo impegno tenendo sempre presente l’interesse superiore della città”. A Montemagno sono giunti gli auguri di buon lavoro da Vincenzo Di Stefano, Cristina Navarra e Sergio Domenica. Durante le comunicazioni, ancora Vincenzo Di Stefano ha stigmatizzato “la penalizzante, ricorrente esclusione di Caltagirone dalle iniziative del Distretto Sud Est”, mentre Cristina Navarra ha sollecitato una duplice convocazione: dell’Osservatorio sulla sanità “per l’istituzione del registro tumori del Comune” e di un tavolo tecnico “sulla vicenda degli immigrati allontanati dal Cara di Mineo”.

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