Bonus Casalinghe a breve attivo, ecco di cosa si tratta

Nel Decreto Agosto il Governo Conte vuole investire ancora sulle donne, che necessitano di una maggiore autonomia personale, soprattutto in ambito domestico. Si tratta di un fondo da 3 miliardi di euro l’anno destinati alla promozione della formazione personale delle casalinghe e di tutti coloro che svolgono lavori domestici. Lo scopo è quello di garantire maggiori opportunità occupazionali.

Il suddetto credito verrà utilizzato anche per favorire l’inclusione sociale delle donne, oltre che per avviare percorsi volti all’acquisizione di nuove competenze e per garantire ai beneficiari l’accesso a opportunità culturali e lavorative. Il bonus prende, per semplicità, il nome di “bonus casalinghe” e prevede alcune misure, il cui obiettivo sarà quello di colmare il crescente divario tra uomini e donne nel mercato del lavoro, che potrebbe accentuarsi a causa dell’emergenza coronavirus.

Il denaro non verrà affidato direttamente alle casalinghe, ma verrà utilizzato per organizzare corsi di formazione in ambito digitale e finanziario, oltre che per finanziare opportunità culturali, anche in collaborazione con enti pubblici e privati.  Si tratta quindi di una formazione destinata alle donne che svolgono attività in ambito domestico, senza vincolo di subordinazione, a titolo gratuito e iscritte all’Assicurazione obbligatoria, quindi al Fondo di previdenza delle casalinghe.

Attualmente non vi sono informazioni sulla ripartizione del bonus casalinghe. Per ulteriori elementi sarà necessario visionare il decreto che sarà emanato dal ministero delle Pari Opportunità e della Famiglia entro il 31 dicembre 2020.

Il Fondo di previdenza è stato istituito il 1° gennaio 1997 per le persone che svolgono lavori in ambito domestico non retribuiti e che derivano da responsabilità familiari. L’iscrizione al Fondo casalinghe è possibile per i soggetti di entrambi i sessi e di età compresa tra i 16 (età minima prevista dalle norme di avviamento al lavoro) e i 65 anni di età, purché svolgano un lavoro in famiglia non retribuito relativo a responsabilità familiari, senza vincoli di subordinazione. Inoltre è necessario non essere titolari di pensione diretta e non prestare attività lavorativa dipendente o autonoma per la quale esista l’obbligo di iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale. Nel caso in cui si presti attività lavorativa part-time, l’iscrizione al Fondo è possibile solo se, in relazione all’orario e alla retribuzione percepita, si determina una contrazione delle settimane utili per il diritto a pensione.

L’importo dei versamenti è del tutto libero, anche se versando un cifra minima di 25,82 euro verrà accreditato un mese di contribuzione. L’INPS infatti accrediterà i mesi contribuiti dividendo la somma complessiva versata durante l’anno per 25,82 euro. Il versamento può essere versato in qualunque momento dell’anno, con i contributi versati interamente deducibili dal reddito imponibile Irpef del dichiarante, anche per i familiari fiscalmente a carico.

Avendo effettuato l’iscrizione al Fondo casalinghe si ha diritto alla pensione di inabilità se si possiedono almeno 5 anni di contributi, purché vi sia l’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa o alla pensione di vecchiaia già dal 57° anno di età, purché siano stati versati almeno 5 anni (60 mesi) di contributi.

Inoltre, è obbligatorio iscriversi all’assicurazione INAIL per i componenti del nucleo familiare, di età compresa tra i 18 e i 65 anni compiuti, che svolgono, in maniera esclusiva e non occasionale, attività in ambito domestico, senza vincolo di subordinazione e gratuitamente, per la cura della propria famiglia.

Condividi