Bonus Bancomat, rimborso fino a 2000 euro su conto corrente

Il bonus bancomat nasce con lo scopo di incentivare i pagamenti elettronici per invitare i consumatori ad usare la carta e il bancomat. Doveva essere, infatti, la novità assoluta della Legge di Bilancio 2020.

Questo bonus, destinato alle persone fisiche e, dunque, non alle imprese o alle partite IVA, è stato concepito come una riformulazione del super bonus della Befana.

Verrebbe restituita al contribuente una percentuale dei pagamenti elettronici effettuati fino ad una somma massima di 2000 euro e il rimborso avverrebbe direttamente sul conto corrente del soggetto in questione.

Il denaro destinato al bonus bancomat nella Legge di Bilancio era pari a 3 miliardi di euro per il 2021 e il 2022. La stessa somma era stata stanziata per il bonus befana, per poi confluire nel DL Rilancio. Che vanga utilizzata proprio per il bonus bancomat?

Il bonus bancomat è stato pensato dal Governo anche come un incentivo antievasione. Il Decreto n.124/2019, strettamente connesso alla Legge di Bilancio, ha previsto diverse misure per il piano “Italia cashless”. Infatti, dal primo giorno del mese di luglio è stato imposto un nuovo limite sul contante di 2000 euro e a partire dal 1° gennaio del 2022 la soglia si abbasserà a 1000 euro.

Il resto degli incentivi a utilizzare pagamenti tracciabili sono stati eliminati tra un emendamento e l’altro al Decreto Fiscale, come la cancellazione delle sanzioni per i commercianti che non possiedono il POS.

Eliminate anche le sanzioni per i commercianti che non accettano il codice lotteria dei clienti, impedendo a questi ultimi di prendere parte alla nuova riffa dello Stato, il cui inizio è previsto per il 1° gennaio 2021.

Incentivare i pagamenti elettronici è sicuramente un cambio di rotta positivo nella lotta all’evasione fiscale, ma non risulta particolarmente fattibile se poi gli esercenti non sono obbligati ad avere il POS e ad accettare, quindi, pagamenti tracciabili.

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