Agrigento, sensibilizzazione per la giornata delle persone scomparse

Agrigento, sensibilizzazione per la giornata delle persone scomparse: la loro ricerca è sempre in corso grazie all’aiuto della squadra cinofila

Oggi 12 dicembre 2019 ricorre la giornata dedicata alle persone scomparse. In tale contesto il sig. Prefetto di Agrigento, su indicazioni del Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse ha intrapreso un’azione di sensibilizzazione dedicata a dette persone, intraprendendo, in sede di piano provinciale di ricerca, una serie di iniziative di concerto con le associazioni di volontariato al fine di tenere alta l’attenzione, anche a livello mediatico, sulla tematica.

In particolare sono in corso contatti da parte della locale Prefettura con dette associazioni al fine di valutare la possibilità di realizzare opuscoli, per la più ampia divulgazione dei casi in esame. In questa provincia tra il 2018 ed il 2019, risultano scomparse 5 persone: ALAIMO Giuseppe, classe 1956 di Racalmuto, allontanatosi dalla propria abitazione il 19 gennaio 2018, con problematiche di disadattamento sociale; GULLI Giuseppe, classe 1932 di Menfi, allontanatosi dalla propria abitazione il 17 aprile 2018 affetto di problemi di memoria. LATTUCA Jessica, classe 1991 di Favara, la cui scomparsa è stata denunciata dai familiari il 12 agosto 2018; VELLA Gioacchino, classe 1976 di Palma di Montechiaro, allontanatosi il 25 settembre 2018, affetto da problemi di salute; GENTILE Angelo, classe 1970, di Santo Stefano Quisquina, affetto da disturbi psichici. Sin dal momento della denuncia di scomparsa presentata dai  familiari, le forze di polizia della provincia e le Squadre Specialistiche dei Vigili del Fuoco, sotto il coordinamento della Prefettura, hanno attuato dei mirati piani di ricerca anche con il supporto delle unità cinofile di ricerca e soccorso della Polizia di Stato.

Si tratta di unità specializzate in tale settore che usano l’olfatto per scoprire quello che gli uomini non vedono o non sanno trovare, che seguono odori impercettibili per noi ma presenti per loro, molecole invisibili che sono come impronte nella sabbia.

Persi nel loro mondo di odori, riescono a non farsi ingannare dall’apparenza. Col naso puntato a terra seguono tracce invisibili, distinguono tra centinaia di odori le molecole giuste, quelle lasciate da chi scompare, ma è ancora vivo. Ciò che conta in questa corsa contro il tempo è la simbiosi costruita in anni di addestramento col loro conduttore, che ne capisce i segnali e li accompagna lungo il percorso.

Ci sono regole precise da seguire per la ricerca degli scomparsi: i cani molecolari e i loro conduttori hanno prassi e codici ben definite, un linguaggio particolare e una serie di attenzioni per non «inquinare» la ricerca. Il cane non può fare tutto da solo. Il conduttore lo integra, lo guida, ne coglie i segnali. E’ una simbiosi. Ad esempio, un differente colore della terra, i segni del terreno smosso, quei troppi insetti proprio in quel punto del terreno.

Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa della Questura di Agrigento

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